La Perla Nera dell’estate
24 maggio 2019
Nel 2015, la forza organizzativa e propulsiva della Francescon O.P. si è espressa attraverso una fondamentale innovazione. Accanto al melone, principale regnante della stagione estiva, si è seduta sul trono dell’offerta anche la regina del solleone, ossia l’anguria.
Per Francescon tuttavia, non si doveva trattare di un cocomero qualsiasi, ma di una varietà che tenesse conto di una pluralità di fattori per renderla appetibile al consumatore, ancora dipendente dalle proposte distributive di un frutto le cui caratteristiche stanno chiedendo un profondo ripensamento.
Dalla fine degli anni Settanta alla fine degli anni Novanta del Novecento, infatti sul mercato hanno imperato principalmente due varietà di cocomero, la Crimson e la Dumara, la prima di forma circolare e la seconda oblunga, contraddistinte in primis da un peso molto elevato, fino a 12-15 chilogrammi. Nel corso degli anni queste due tipologie, che ancora sono comunemente reperibili, hanno iniziato a manifestare alcuni limiti, innanzitutto la scomodità per l’acquirente nel trasportarle a casa, ma le successive difficoltà a conservarle, una volta tagliate, nei frigoriferi.
A ciò si è aggiunta, dato anche il cambiamento degli stili di vita, la riduzione dei componenti della famiglia media, l’aumento dei single e dei separati, la crescente individualizzazione nella gestione della quotidianità, la ricerca di soluzioni alternative proposte nei punti vendita della distribuzione organizzata, ma anche del piccolo dettaglio, ossia il cocomero tagliato a metà oppure a fette di diverse dimensioni. Ciò si inserisce in una generale tendenza del mercato alimentare, che osservando il mutamento sociale e degli stili di vita, tende maggiormente a proporre soluzioni monodose o comunque confezioni di ridotte dimensioni per aspettative e bisogni sempre più personali.
Soltanto una novità è apparsa sul mercato del cocomero nell’ultimo ventennio, nei primi anni del Duemila: le mini o baby-angurie, prodotti che hanno stentato a decollare, a causa di dimensioni forse eccessivamente ridotte, tanto da far rimpiangere la gioiosa festa legata ai grandi cocomeri, e di un gusto e grado zuccherino mediamente meno accentuati.
Nel 2015 Francescon ha iniziato i primi test per la presentazione sul mercato di una nuova tipologia di cocomero, l’anguria nera, di cultivar “Fashion”, con caratteristiche di attrattività per i consumatori che consentono di superare i limiti delle angurie di dimensioni troppo grandi o troppo piccole, che hanno generato un rallentamento dei consumi di questo frutto affascinante e appetitoso.
I suoi principali vantaggi sono il peso medio, da 3 a 6 Kg, fattore che ne favorisce una facile trasportabilità, senza intercorrere nei grattacapi creati da cocomeri troppo pesanti o nelle deludenti performance gustative di angurie troppo piccole, la straordinaria dolcezza nell’interezza del frutto (da 13 a 15 gradi di brix) e l’assenza pressoché totale di semi (fatta eccezione per piccolissime formazioni di micro-semi bianchi non percepibili durante la degustazione), elemento quest’ultimo che elimina un altro pur caratteristico, ma poco pratico rito durante il consumo dei cocomeri tradizionali, ossia la pratica dell’eliminazione dei semi stessi o di parte di essi, di cui la polpa è punteggiata, attraverso coltello o forchetta, che talvolta può stizzire.
Questa varietà, commercializzata da Francescon con marchio “Perla Nera”, presenta inoltre, dopo la lavatura e la spazzolatura un colore verde scuro, brillante con striature longitudinali ancor più scure, che ne rendono accattivante anche l’estetica. Bella fuori e dentro e squisita nella degustazione, con il plus dell’assenza di semi: per il mercato, per l’esigenze sempre più precise e dettagliate dei consumatori, era ciò che ci voleva.
Francescon ha esattamente compreso questa necessità. È lo spettacolo del taglio, dello squarcio del cocomero e del caratteristico scrocchio di questo momento topico, a casa, in giardino, in spiaggia, in campagna, in barca e in qualsiasi altro posto stimoli la fantasia, è assicurato, accompagnato poi da un viaggio sensuale nella prelibatezza di un frutto, ricco di vitamine, fosforo, potassio e magnesio, di cui l’azienda garantisce il giusto livello di maturazione e la dolcezza ad ampio spettro.
È un consiglio anche per i pochi cocomerai rimasti, garanti di oasi di refrigerio nelle città avvolte dalla calura estiva – oggi a Milano, ad esempio, per contare quelli rimasti, bastano le dita di una mano, mentre negli anni Sessanta erano una cinquantina – e di posti di ristoro nelle campagne assolate dove, in ormai molti rari capanni di paglia, si consumano angurie gelate.
Curiosità a parte il grande business è quello della G.D.O. nella quale questo nuovo cocomero commercializzato da Francescon sta registrando un grande successo di vendite, anche all’estero. Il 20% delle angurie “Perla Nera” coltivate dall’azienda mantovana sia nei siti di coltivazione di Rodigo, sia in Sicilia dalle aziende conferenti della famiglia Lo Giudice, per un totale di 200 ettari, sono esportate.
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